Ma il Cibo a base di Vermi e Insetti è legale?

Gli alimenti che contengono ingredienti a base di insetti devono essere autorizzati dall’Efsa, l’Agenzia europea.
Finora ciò è avvenuto solo in alcuni casi, ma potrebbero diventare presto il cibo del futuro.

«Sono disgustosi! Non li mangerò mai!»

Roma, 19.02.2023 laleggepertutti - È questa la prima e spontanea reazione che abbiamo appena sentiamo nominare i cibi a base di insetti. Se non ce la facciamo neppure a sentirne parlare, figuriamoci ad assaggiarli. Però le nostre abitudini alimentari sono dovute a un retaggio culturale, che qualcuno chiama pregiudizio: a differenza di noi italiani e degli europei, i popoli orientali e sudamericani fanno largo uso dei cibi a base di insetti, che per alcuni sono un pilastro della loro dieta (come le chapulines messicane: sono cavallette condite con peperoncino e lime, o la “hormiga culona colombiana”: una formica dal sedere grosso e grasso, che in Colombia viene cucinata fritta ed è considerata una delizia).  
Certo, abbiamo una naturale ritrosia verso questi alimenti, ma dovremo presto farci i conti, perché forse diventeranno “the novel food“, il cibo del futuro. Ma stavolta non è fantascienza, bensì qualcosa di concreto e fattibile. Formiche, vermi e cavallette possono piacere o non piacere, ma per prima cosa dobbiamo chiederci se questi cibi a base di insetti sono legali in Italia. Certo, lo Stato non può dirci cosa dobbiamo mangiare, ma può vietarci di assumere alimenti o ingredienti che sono considerati nocivi della nostra salute. E le Autorità, per impedirci che nel piatto arrivino cibi pericolosi, avariati, mal conservati o di dubbia provenienza, intervengono a monte, all’origine della catena produttiva; un po’ come accade anche per i farmaci e le sostanze potenzialmente tossiche impiegate in alcuni stabilimenti e luoghi di lavoro. Vediamo come funziona questo meccanismo e come si applica ai prodotti alimentari che contengono insetti tra gli ingredienti.
Gli insetti si possono mangiare?
Secondo le norme dell’Unione europea i prodotti alimentari contenenti insetti possono essere destinati al consumo alimentare umano, purché ci sia l’autorizzazione alla messa in commercio da parte dell’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, che deve valutare preventivamente ogni singola specie e prodotto a base di insetti per approvarne la messa in commercio.
Gli alimenti che contengono insetti si possono mangiare se c’è l’autorizzazione dell’Unione Europea.
Da diversi decenni tutti i prodotti destinati all’alimentazione umana sono sottoposti a controlli preventivi di sicurezza e di igiene, e questo avviene a partire dalla fase di produzione – o di importazione, se provengono dall’estero – fino ai processi di confezionamento, di distribuzione e di conservazione. E solo se questi cibi superano con esito positivo tutti i test possono essere venduti ai consumatori, in Italia e negli altri Paesi dell’Unione Europea: almeno sotto questo profilo della sicurezza alimentare, l’integrazione tra gli Stati europei è già stata raggiunta da parecchi anni. Questo meccanismo di controlli alimentari (che riguarda tutti i cibi, non solo quelli contenenti insetti) vale tanto per i prodotti confezionati delle più famose marche industriali e che troviamo esposti nei supermercati, quanto per gli alimenti freschi e di pronto consumo venduti nei negozi di generi alimentari ed anche sulle bancarelle al mercato dagli ambulanti. Insomma, non ci sono solo i Nas, che piombano nei locali per ispezionare le cucine dei ristoranti e i freezer dei supermercati per riscontrare le violazioni già avvenute: le varie Autorità deputate ai controlli dei processi di sicurezza e di igiene alimentare intervengono a un livello più ampio e generalizzato. È una verifica che parte dal produttore e arriva al consumatore, coinvolgendo tutti gli anelli intermedi di distribuzione: grossisti, trasportatori, magazzini di stoccaggio, fino ad arrivare ai commercianti al dettaglio che vendono i prodotti alimentari al pubblico.
Quali cibi a base di insetti sono autorizzati?
Ebbene – e forse questa notizia ti sconvolgerà – l’Unione Europea ha già approvato da tempo la commercializzazione di cibi a base di insetti. Nel 2015 l’Europarlamento aveva già dato un assenso di massima a varie specie di insetti (tra cui vermi e cavallette) e il Regolamento Europeo [1] è entrato in vigore nel 2018. Si tratta, però, di una normativa quadro, che fissa il perimetro entro cui muoversi, e non riguarda ancora i singoli prodotti: insomma, uno scatolone, destinato ad essere riempito con ulteriori provvedimenti, che a poco a poco hanno iniziato ad arrivare.
Nello specifico, nel 2021 la Commissione Ue, previo parere favorevole dell’Efsa, ha dato il benestare ufficiale alla vendita di alimenti che contengono, tra gli ingredienti, un insetto dal nome scientifico di tinebrio molitor: sono le larve gialle che talvolta troviamo nella farina conservata in dispensa (l’ok riguarda queste tarme essiccate, non quelle fresche e vive). E a febbraio 2022 la Commissione ha dato il via libera anche a un altro insetto chiamato acheta domesticus, cioè il grillo di casa: potrà essere usato come cibo o come ingrediente per alimenti (non lo mangeremo certamente intero, perché le norme impongono che dovrà essere essiccato e polverizzato).
L’Italia è stata tra gli ultimi Paesi europei ad adeguarsi agli insetti come cibo (i primi, invece, sono stati il Belgio, la Finlandia e l’Olanda), probabilmente perché siamo abituati a mangiare “bene” e siamo ampiamente soddisfatti dai nostri cibi tradizionali e piatti tipici (in questo non siamo secondi a nessuno nel mondo). Ma ormai anche noi abbiamo rotto la breccia: sono già arrivate nei supermercati italiani le patatine con farina di insetti. Chi le ha provate dice che sono gustose e chi, da esperto, ha controllato la composizione sull’etichetta afferma che sono anche nutrienti (provate a chiedere al vostro nutrizionista di fiducia cosa ne pensa). In effetti queste chips assomigliano alle tradizionali patatine a forma di pallina, e chi se le trova nel piatto o servite nella coppetta di un aperitivo non è in grado di distinguere la diversità del gusto (forse anche perché nessuno di noi sa che sapore ha un insetto, non avendo mai avuto il coraggio di mangiarne uno). Certo è che il processo di lavorazione ha fatto di tutto per rendere il sapore di questo prodotto del tutto simile a quello consueto, senza insetti, sicché la presenza tra gli ingredienti del tinebrio molitor è praticamente inavvertibile dai nostri raffinati ed esigenti palati.
Gli alimenti con insetti sono sicuri o possono nuocere alla salute?
Il via libera europeo non è indiscriminato e riguarda, per il momento, solo talune specie di insetti ben individuate, come appunto le larve della farina e i grilli di casa, (ma sono in fase di approvazione anche le locuste, cioè le cavallette), che stanno facendo da apripista nel settore di questi nuovi “cibi del futuro”. Inoltre i preparati contenenti questi insetti sono consentiti solo per gli alimenti a base di farina: quindi non solo le patatine, ma anche la pasta e la pizza. Sei spaventato? non dovresti, perché come consumatore hai sempre diritto di essere informato prima, dall’esercente, dell’eventuale presenza di insetti negli alimenti che ti propongono nel menu. Come abbiamo visto, il processo di produzione e di vendita dei cibi a base di insetti è controllato dalla normativa europea, che autorizza uno per uno questi alimenti e – potremmo dire – dà il via libera col contagocce, non certo in maniera indiscriminata. E fa da ulteriore argine anche il fatto che chi vuole vendere al dettaglio questi prodotti alimentari a base di insetti approvati dalla Ue deve ottenere un’ulteriore autorizzazione dagli organi nazionali competenti, come quella per la somministrazione di cibi e bevande. Insomma, niente fai da te, non ci sarà nessun mercato selvaggio degli insetti ed è difficile ipotizzare una distribuzione illegale su larga scala, anche perché produrre i preparati alimentari a base di insetti costa e richiede notevoli investimenti per le imprese. Dal punto di vista del consumatore, anche per i cibi che contengono gli insetti tra gli ingredienti c’è la consueta garanzia legale, quella forma di assicurazione valevole per tutti gli alimenti tradizionali che troviamo in vendita di qualsiasi genere (freschi, cotti, confezionati, surgelati, ecc.), e alla quale ci affidiamo inconsapevolmente ogni giorno: per questo confidiamo che i vari prodotti commercializzati ed esposti nei negozi o negli esercizi di somministrazione alimentare (bar, ristoranti, pizzerie, ecc.) non sono, o non dovrebbero essere, nocivi. Poi, chiaramente, sta sempre al consumatore la scelta finale se acquistarli e mangiarli oppure no. Come ulteriore garanzia di sicurezza c’è il fatto che l’Efsa è anche un’autorità che si occupa della sicurezza alimentare dal punto di vista della salute, sicché sono previsti anche dei particolari accorgimenti per tutelare le persone che potrebbero essere allergiche agli insetti (gli studi compiuti evidenziano una comunanza con le allergie ai crostacei, ai molluschi ed agli acari della polvere). In caso di dubbi, quindi, prima di consumare alimenti a base di insetti è consigliabile consultare il proprio medico. Un diverso discorso andrebbe fatto per gli insetti commestibili che si trovano in vendita su alcuni siti Internet e su varie piattaforme di e-commerce, come Amazon, e-Bay e Aliexpress. Qui le garanzie sui processi produttivi che abbiamo esaminato potrebbero essere bypassate, specialmente se il venditore proviene da un Paese non appartenente all’Unione Europea; qui c’è il rischio di acquistare prodotti di dubbia provenienza e talvolta anche nocivi per la salute. Come abbiamo visto, il baluardo di tutela per il consumatore in questo settore delicato e in piena espansione sono le autorità pubbliche, quindi si può stare ragionevolmente tranquilli solo con i prodotti alimentari a base di insetti che sono stati autorizzati dall’Unione Europea. In caso di dubbi su uno specifico prodotto e se non sei soddisfatto dalle informazioni presenti sull’etichetta o nella descrizione fatta dal commerciante, puoi consultare il catalogo ufficiale dei nuovi alimenti («the novel food»), che si trova nell’apposita sezione del portale dell’Efsa [2] e sul sito del ministero della Salute alla voce «Alimenti particolari, integratori e novel food» dove trovi anche la normativa di settore per la produzione e la commercializzazione, con le avvertenze per i bambini e per le persone intolleranti al glutine o al lattosio.
Cibi a base di insetti: quali caratteristiche nutrizionali?
Intanto il piano d’azione europeo per il prossimo decennio ha già inserito, tra i «sistemi alimentari sostenibili» per il loro basso impatto ambientale ed energetico, proprio gli insetti, che sono considerati dagli scienziati una ricca fonte di proteine, vitamine e amminoacidi essenziali; con il vantaggio che queste sostanze di cui il nostro organismo ha bisogno potranno essere ottenute a basso costo, notevolmente inferiore a quello degli alimenti tradizionali.
Gli insetti sono più nutrienti della carne bovina e inquinano meno: è una produzione alimentare ecosostenibile.
L’Onu lo dice da anni: la popolazione della Terra sta aumentando. Le proiezioni dicono che entro due anni arriveremo a 8 miliardi e, se questi tassi di natalità mondiale continuano, entro il 2050 raggiungeremo i 10 miliardi. Questo significa che – come prevedono molti scienziati ed esperti – se insistiamo sui tradizionali metodi di produzione alimentare, presto non ci sarà più cibo per tutti (già oggi almeno un miliardo di persone nel mondo soffre la fame o comunque ha una nutrizione insufficiente). E allora prima o poi si dovrà ricorrere alle sostanziosi, e nutrienti, proteine degli insetti che popolano il nostro pianeta. Pare che uno scarafaggio di un etto contenga 200 calorie e ben 20 grammi di proteine: quasi il doppio rispetto alla carne bovina. Al di là delle loro caratteristiche nutrizionali, gli insetti presentano grossi vantaggi: possono essere allevati in poco spazio, con mangimi standardizzati e consumando poca energia, quindi a un basso costo di produzione (si stima che allevare insetti costa, a parità di prodotto reso, appena il 5% rispetto a bovini, ovini e pollame; tutto ciò senza contare i numerosi prodotti inquinanti degli allevamenti tradizionali, a partire dalle emissioni di gas serra). E i prodotti destinati all’alimentazione umana possono essere anche più facilmente trasportati, conservati e venduti, quindi anche le spese di commercializzazione e distribuzione sono ridotte. Insomma, è molto meno costoso produrre alimenti dagli insetti che non allevare mucche, polli, galline o conigli.
Gli insetti saranno davvero il cibo del futuro, e per chi?
È probabile, quindi, che nei prossimi decenni assisteremo a una rivoluzione della catena alimentare. Finora l’agricoltura e l’allevamento avevano preso tutt’altre strade, tralasciando le enormi quantità di formiche, mosche, zanzare, blatte, cavallette e coleotteri da cui l’umanità è infestata fin dai tempi antichi. Forse noi non siamo più intelligenti dei nostri progenitori, ma abbiamo a disposizione la tecnologia e sappiamo maneggiarla. Negli ultimi anni sono nate in tutto il mondo numerose start-up che stanno studiando il miglior modo di estrarre proteine e altre sostanze nutrienti dagli insetti, utilizzandoli per l’alimentazione. Le industrie alimentari si stanno già ingegnando per preparare cibi gradevoli e gustosi, e se così fosse i cuochi dovranno adeguarsi: forse un giorno nel menù dei ristoranti troveremo piatti prelibati a base di insetti. Ma proprio qui viene il bello, e si può ipotizzare che l’alimentazione a base di insetti prenderà una strada ben diversa da quella a cui pensiamo: le ricerche stanno dimostrando che il miglior modo è quello di destinare gli insetti come cibo per gli animali, non per le persone. Quindi i diretti beneficiari di quella che è già stata battezzata la rivoluzione alimentare del ventunesimo secolo saranno, molto probabilmente, i nostri amici a quattro zampe (cani, gatti, conigli e criceti), e il bestiame di allevamento (compresi i pesci), non direttamente noi.
L’impatto climatico giocherà un ruolo fondamentale nelle scelte: oggi le produzioni agricole e soprattutto quelle di carni animali sono nel mirino perché consumano molta acqua ed energia elettrica o motrice, occupano parecchio suolo e producono grandi quantità di rifiuti, alcuni dei quali difficili da smaltire. Gli insetti, invece, richiedono molto meno spazio, non vengono (ancora) considerati dalla legge esseri senzienti, come invece sono indubbiamente tutti i mammiferi (quindi possono essere allevati in cattività, anche in grosse quantità, senza particolari preoccupazioni per la loro sofferenza), e possono essere illuminati con lampade a Led, che hanno un bassissimo consumo di energia elettrica.
Tutto questo consentirà di superare anche lo scoglio normativo perché, come abbiamo visto, tutte le procedure di produzione e commercio di sostanze alimentari, per evidenti motivi di tutela della salute pubblica, devono passare attraverso l’approvazione di Stati e Governi, e l’Unione Europea è molto attenta a questi aspetti. Quindi se si dimostrerà che l’impatto energetico ed ambientale della “coltivazione” di insetti sarà minore di quello della produzione degli allevamenti tradizionali, le Autorità saranno incentivate a dare via libera alla produzione e commercializzazione di altre specie di insetti, ben oltre ai primi e isolati “pionieri” che già sono in vendita e possono già adesso finire sulle nostre tavole. Ovviamente, tutto ciò dovrà avvenire controllando tutti i processi produttivi e tenendo ben distinti i cibi da destinare all’alimentazione animale e quelli da riservare al consumo umano. proprio come già accade per i mangimi e i cibi per gli animali domestici.

Insetti
la valutazione scientifica per classificarli tra i nuovi alimenti e farli divenire commestibili

Parma, 13.01.2021 efsa - Pubblicati quest'oggi un insieme di pareri scientifici in esito a richieste di valutazione di nuovi alimenti. Tra i pareri compare la prima valutazione completa di un prodotto proposto come alimento derivato da insetti. Le valutazioni EFSA in termini di sicurezza sono una tappa necessaria per la regolamentazione dei nuovi alimenti in quanto la sua consulenza scientifica affianca il lavoro degli enti europei e nazionali che autorizzano tali prodotti per il mercato europeo. Dall'entrata in vigore del regolamento sui nuovi alimenti il 1° gennaio 2018 l'EFSA ha ricevuto un gran numero di richieste di valutazione in merito a un'ampia varietà di fonti di alimenti sia tradizionali che inedite. Le richieste di valutazione includono prodotti erboristici derivati da piante, alimenti a base di alghe e frutti non autoctoni, oltre a diverse varietà di insetti commestibili. La dott.ssa Helle Knutsen, biologa molecolare e tossicologa, è membro del gruppo di esperti dell'EFSA sulla nutrizione umana e presidente del gruppo di lavoro sui nuovi alimenti. Dichiara: "Le richieste di valutazione di nuovi alimenti sono talmente varie che abbiamo bisogno di competenze scientifiche diversificate per valutarle. Tanto per citarne alcune: nutrizione umana, tossicologia, chimica e microbiologia. La composizione del gruppo di lavoro le riflette e, insieme, i nostri scienziati formano un gruppo multidisciplinare di grande esperienza".
Insetti commestibili
Ermolaos Ververis, chimico ed esperto EFSA in scienza degli alimenti che ha coordinato l’elaborazione del primo parere adottato su insetti usati come nuovi alimenti, ha dichiarato: "Gli insetti sono organismi complessi, e ciò rende problematica la caratterizzazione della composizione dei prodotti alimentari da essi derivati. Comprenderne la microbiologia è di fondamentale importanza, considerato anche che si consuma l'insetto intero.
Vari cibi derivati da insetti vengono spesso dichiarati fonte di proteine per l’alimentazione.
“Le formule a base di insetti possono essere ad elevato contenuto proteico, benché i livelli proteici utili possono risultare sovrastimati quando sia presente la chitina, una delle principali sostanze che compongono l'esoscheletro degli insetti. Un nodo fondamentale della valutazione è che molte allergie alimentari sono connesse alle proteine, per cui dobbiamo valutare anche se il consumo di insetti possa scatenare reazioni allergiche. Tali reazioni possono essere provocate dalla sensibilità individuale alle proteine di insetti, dalla reazione crociata con altri allergeni o da allergeni residuati da mangimi per insetti, ad esempio il glutine. È un lavoro impegnativo perché la qualità e la disponibilità dei dati varia, e c'è molta diversità tra una specie di insetti e l’altra". Ci sono anche ragioni non di natura scientifica che rendono impegnativo lo studio dei nuovi alimenti. "La marea di richieste di valutazione comporta una notevole mole di lavoro e i termini di scadenza delle valutazioni sono talvolta troppo ravvicinati, soprattutto se le richieste mancano di dati scientifici essenziali", ha aggiunto la dott.ssa Helle. "Ma la collaborazione tra esperti è stimolante, ed è gratificante sapere di contribuire a salvaguardare la sicurezza dei nostri cibi".
Al di là della valutazione dei rischi scientifici
La novità di usare insetti nei cibi ha suscitato grande interesse da parte del pubblico e dei media, per cui le valutazioni scientifiche dell'EFSA sono cruciali per i responsabili politici che debbono decidere se autorizzare o meno tali prodotti prima della loro immissione sul mercato dell'UE. Giovanni Sogari, ricercatore in ambito sociale e consumeristico all'Università di Parma, ha commentato: "Ci sono ragioni derivanti dalle nostre esperienze sociali e culturali, il cosiddetto 'fattore disgusto', che rendono il pensiero di mangiare insetti repellente per molti Europei. Con il tempo e l'esposizione tali atteggiamenti potranno mutare". Mario Mazzocchi, esperto di statistica economica e docente presso l'Università di Bologna, ha affermato: "Ci sono chiari vantaggi ambientali ed economici nel sostituire le fonti tradizionali di proteine animali con quelle che richiedono meno mangime, producono meno rifiuti e provocano meno emissioni di gas serra. L'abbassamento di costi e prezzi potrebbe migliorare la disponibilità di alimenti, mentre la nuova domanda creerà nuove opportunità economiche, che potrebbero però interferire con i settori esistenti".
Gli scienziati EFSA continueranno a inserire le numerose richieste di valutazione di nuovi alimenti nella loro agenda, mentre i responsabili delle decisioni a Bruxelles e nelle capitali nazionali decideranno se tali alimenti debbano essere autorizzati per finire nei piatti europei. In definitiva i consumatori potranno scegliere con fiducia ciò che mangiano, ben sapendo che la relativa sicurezza è stata accuratamente verificata.